
Le figure professionali più richieste nelle aziende tech nel 2025
Il 2025 segna una fase di maturità per la trasformazione digitale che ha ridefinito interi settori negli ultimi dieci anni. Le aziende tecnologiche, oggi più che mai, non cercano semplicemente competenze tecniche, ma profili che abbiano la capacità di interpretare sistemi complessi, muoversi in architetture distribuite e guidare processi di automazione avanzata. Questo scenario è alimentato dall’esplosione dell’AI generativa, dalla crescente esigenza di cyber-resilienza e dalla diffusione capillare del cloud ibrido, che insieme ridisegnano le priorità di assunzione.
Allo stesso tempo, i team tech stanno passando da strutture tradizionali a modelli multidisciplinari basati sulla collaborazione continua tra sviluppo, sicurezza e operations. La domanda di nuove competenze nasce dal bisogno di gestire infrastrutture sempre più dinamiche, flussi di dati massivi e modelli di business digital-first. In questo contesto, alcune figure emergono come imprescindibili, non solo per garantire la competitività delle aziende, ma anche per mantenere standard elevati di qualità, sicurezza e scalabilità.
Data engineer: l’architetto del dato nel nuovo ecosistema digitale
Nel 2025, la centralità del dato è un punto fermo e i data engineer rappresentano una colonna portante dell’intera architettura informativa. Il loro ruolo si concentra nella progettazione di pipeline scalabili, nello sviluppo di sistemi di ingestione ad alte prestazioni e nell’adozione di strumenti come Apache Spark, Kafka, Delta Lake e soluzioni di cloud storage avanzate. Ciò che distingue i professionisti più ricercati è la capacità di orchestrare flussi eterogenei, garantire data quality e integrare modelli di machine learning in ambienti di produzione.
L’evoluzione dei framework di data governance e l’introduzione di modelli di privacy by design richiedono inoltre un approccio ingegneristico che non si limita alla costruzione dei sistemi, ma che incorpora fin dall’inizio criteri di sicurezza, compliance e auditabilità. Le aziende premiano chi riesce a trasformare la complessità dei dati in piattaforme stabili, automatizzabili e pronte a supportare analisi avanzate.
AI engineer: il ponte tra modellazione e produzione
Con l’espansione dell’AI generativa e dei modelli fondazionali, gli AI engineer sono ormai figure cardine per ogni realtà tecnologica. Il loro compito va oltre l’addestramento dei modelli: riguarda la definizione delle architetture, l’ottimizzazione dei processi di inferenza, la gestione dell’accelerazione tramite GPU e TPU e l’integrazione di modelli multimodali in workflow produttivi. Servono competenze in MLOps, orchestrazione con Kubernetes, monitoraggio delle prestazioni dei modelli e gestione delle drifting conditions.
Nel 2025, l’AI non può più essere confinata a progetti sperimentali. Le aziende richiedono sistemi resilienti, osservabili e facilmente scalabili, in cui gli AI engineer svolgono il ruolo di garanti tecnici del ciclo di vita dei modelli. La capacità di collaborare con data scientist, sviluppatori e team di sicurezza è ciò che li rende essenziali per l’implementazione di soluzioni AI enterprise-ready.
Cybersecurity analyst: la prima linea contro le minacce digitali
L’escalation degli attacchi informatici e la crescente complessità delle superfici di attacco rendono i cybersecurity analyst una delle figure più richieste e strategiche. Nel 2025, la sicurezza non è più un elemento accessorio ma una componente strutturale del ciclo di sviluppo e delle infrastrutture aziendali. Gli analisti devono essere in grado di operare su sistemi SIEM avanzati, automatizzare la detection con strumenti di threat intelligence basati su AI e garantire la continuità operativa attraverso protocolli Zero Trust.
L’approccio moderno richiede capacità forensi, conoscenze sui sistemi di identity management e abilità nella gestione delle vulnerabilità in ambienti ibridi. Molte aziende cercano professionisti che sappiano anticipare i vettori d’attacco emergenti, soprattutto in un contesto dove deepfake, attacchi a modelli AI e supply chain compromise rappresentano rischi sempre più concreti.
Cloud architect: il progettista delle infrastrutture distribuite
L’adozione del cloud ibrido e multi-cloud impone alle aziende di affidarsi a cloud architect in grado di gestire ecosistemi infrastrutturali complessi. Questi professionisti devono sapersi muovere tra servizi AWS, Google Cloud e Azure, progettare architetture serverless, ottimizzare costi e prestazioni, definire criteri di autoscaling e implementare sistemi di disaster recovery altamente resilienti.
La crescente integrazione di container, microservizi e modelli event-driven richiede una visione sistemica e la capacità di definire linee guida che mantengano coerenza, sicurezza e standardizzazione. Il valore dei cloud architect oggi risiede nella loro abilità di tradurre obiettivi di business in infrastrutture che garantiscano flessibilità e continuità operativa.
DevOps engineer: il motore dell’automazione
La pressione per rilasciare software più rapidamente e con maggiore affidabilità ha reso il ruolo del DevOps engineer imprescindibile. Nel 2025, questi professionisti devono essere in grado di automatizzare pipeline CI/CD, gestire infrastrutture come codice, monitorare applicazioni in tempo reale e garantire processi di deploy sicuri e ripetibili. L’utilizzo di strumenti come Terraform, ArgoCD, GitLab CI, Prometheus e Grafana è ormai uno standard.
Ciò che li rende realmente richiesti è però la capacità di abbattere le barriere tra team diversi e introdurre una cultura dell’automazione che permei tutta l’azienda. La loro visione end-to-end permette di ottimizzare i flussi di lavoro, ridurre i tempi di rilascio e migliorare la stabilità del software in produzione.
Product manager tech: il traduttore tra business e ingegneria
Nonostante la loro natura ibrida, nel 2025 i product manager con una forte base tecnica continuano a essere tra le figure più richieste. Le aziende cercano professionisti capaci di analizzare dati, comprendere limiti e opportunità tecnologiche, definire roadmap in modo realistico e coordinare team cross-funzionali. La loro attività si concentra sull’allineamento tra obiettivi di business, capacità ingegneristiche e aspettative degli utenti finali.
Il product manager moderno deve saper leggere metriche complesse, gestire backlog in ambienti agili e prendere decisioni guidate da insight che derivano da analisi approfondite. In un contesto dominato da AI e automazione, la loro capacità di dare priorità e direzione ai progetti è un vantaggio competitivo per qualsiasi azienda tech.
Verso un mercato del lavoro tech più specializzato e competitivo
Il panorama lavorativo del 2025 mostra un settore tecnologico che richiede profili sempre più specializzati e capaci di muoversi in ambienti dinamici. Le aziende cercano competenze che uniscano capacità tecniche avanzate, visione strategica e adattabilità continua. In questo scenario, la formazione costante e la predisposizione all’apprendimento diventano elementi chiave per distinguersi.
Le figure professionali più richieste sono quelle che riescono a guidare l’evoluzione digitale attraverso soluzioni scalabili, sicure e orientate ai dati. La crescente interconnessione tra AI, cloud e sicurezza rende il settore tech uno dei più stimolanti ma anche dei più esigenti, dove la specializzazione rappresenta la leva principale per un futuro professionale solido e ricco di opportunità.
