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Il futuro di internet secondo Tim Berners-Lee

Tra blockchain e web 3.0, sono tanti che hanno provato a stimare il futuro del digitale e del world wide web, ma se c’è una persona al mondo che merita di essere ascoltata in merito alle previsioni sul futuro di internet, probabilmente questa persona è proprio chi internet l’ha inventato. Tim Berners-Lee ha infatti rilasciato un’intervista al Times Online in cui racconta la sua visione sul futuro del web, chiarendo alcuni dettagli.

Riportiamo l’intervista integralmente, soffermandoci su un punto che secondo noi merita particolare attenzione, perché cruciale per uno degli argomenti chiave degli ultimi anni: la privacy digitale. Navigando online ogni giorno rilasciamo enormi quantità di dati che raccontano le nostre persone e le nostre attività quotidiane; attualmente tali dati sono in possesso a poche grandi compagnie tecnologiche internazionali che sostanzialmente sono abbastanza libere di farne l’uso che vogliono. Se è vero che le leggi in merito alla privacy digitale sono raddoppiate negli ultimi due anni, è altrettanto vero che ci si è resi conto molto tardi che tali questioni andavano regolamentate, anni in cui l’utilizzo dei nostri dati è stato per noi praticamente un’incognita.

La visione di Tim Berners-Lee è di un internet fatto di dati in possesso agli utenti, e non alle compagnie tecnologiche, scopriamo di più sul web semantico e sul progetto Solid.

Usando il Web semantico, si possono creare applicazioni che sono molto più potenti di qualsiasi cosa attualmente presente nel Web attuale. Immaginiamo cosa succederebbe se due elementi del tutto distinti – come un estratto conto e la propria agenda – parlassero la stessa lingua e potessero condividere informazioni l’una con l’altra. Si potrebbe trascinarne una sull’altra e immediatamente apparirebbe una quantità di spunte sull’agenda a indicare in modo preciso quando si è speso del denaro. Se poi non si fosse sicuri sul posto in cui si è effettuata una certa transazione, si potrebbe trascinare il proprio album di foto sul calendario e si verrebbe informati che la carta di credito è stata usata nello stesso giorno in cui si stavano facendo le foto dei propri bambini al parco. In questo modo si potrebbe sapere che una certa uscita di cassa non deriva dall’addebito di una tassa… In sostanza si tratta di una trama senza cuciture che comprende tutte le informazioni che riguardano la propria vita.
Nel Web semantico è come se ogni frammento di informazione fosse dotato di una longitudine e una latitudine su una mappa e chiunque può assemblare questi dati e usarli per fini diversi.
Al momento tutti sono molto eccitati dalla possibilità di creare tutte queste connessioni tra le persone – per ragioni ovvie, perché le persone sono importanti – ma io penso che tra un po’ la gente inizierà a capire che ci sono molte altre cose che si possono interconnettere mediante il Web.
Ci sono sicuramente modi adeguati per affrontare questa minaccia. Ritengo che presto si vedrà una nuova situazione in cui tipi diversi di crimini diventeranno attuabili e lucrativi ed è qualcosa di cui dobbiamo costantemente essere al corrente. Un’opzione è quella di sviluppare sistemi capaci di tracciare in modo più preciso quali informazioni sono state usate per ottenere un certo risultato e assicurarsi così che le persone non usano i loro diritti per fare cose che non si dovrebbero fare.