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Safer internet day

Si chiama Safer Internet Day la giornata mondiale sulla cyber security: giunta alla sua ventesima edizione e celebrata quest’anno il 7 febbraio con il titolo Together for a better internet, la Giornata per la sicurezza in rete ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi legati alle attività online, come cyberbullismo e violenza online, privacy, identità digitale, social network e gaming.

Questa ricorrenza nasce nel 2004 come iniziativa del progetto SafeBorders dell’Unione Europea, ripreso e sviluppato poi da Insafe, la rete europea di centri per la sicurezza online (SIC- Safer Internet Centres). Questi centri avviano campagne educative e di sensibilizzazione, lavorando soprattutto con i giovani, gestiscono linee di assistenza e hotline per segnalare materiale online illegale.
Sviluppandosi oltre la sua rete geografica iniziale, il Safer Internet Day è ora celebrato in oltre 180 Paesi nel mondo.

In Italia l’iniziativa è stata promossa con un evento per le scuole, organizzato dalla Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento scolastico, che dal 2012 coordina il SID Italiano “Generazioni Connesse”. All’evento, disponibile online sul canale YouTube del MIM è intervenuto anche il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Le riflessioni ruotano attorno alle opportunità offerte dalla Rete e ai rischi correlati, proprio con gli stessi protagonisti della comunità scolastica. Ad essere maggiormente a rischio, nelle loro attività online quotidiane, sono proprio i bambini e gli adolescenti: a maggio 2022, la Commissione Europea ha approvato e adottato Better internet for Kids (BIK+). Il progetto è orientato a rendere Internet un posto sicuro per tutti, insegnando ai minori come essere più responsabili online e più gentili e rispettosi con gli altri e sottolineando il ruolo fondamentale che devono assumere genitori, insegnanti e istituzioni.

I minori sono esposti a un numero elevatissimo di pericoli quando navigano su Internet, soprattutto nell’utilizzo di social network e di giochi online. Dall’adescamento virtuale, alla detenzione e diffusione di materiale illegale, dal cyberbullismo al revenge porn e le challenge online.

I risultati dell’indagine Tra digitale e cyber risk: rischi e opportunità del web, realizzata dal Moige in collaborazione con l’Istituto Piepoli e presentata al Palazzo Giustiniani di Roma il 2 febbraio, sottolineano l’importanza di questa tematica e la necessità di mantenerla viva al centro del dibattito. L’indagine è stata realizzata intervistando 1.316 minori dai 6 ai 18 anni sul rapporto tra bambini e ragazzi e il mondo del web.
Solo per elencare qualche dato:

  • i fenomeni di bullismo e cyberbullismo sono aumentati di 10 punti rispetto al 2020 (i minori che hanno subito prepotenze sono il 54%, contro il 44% del 2020): in particolare, il 31% dei minori è stato vittima di cyberbullismo almeno una volta (scherzi o telefonate mute, insulti tramite messaggi istantanei, SMS o foto e video, minacce).
  • I social più utilizzati sono YouTube, Instagram e Tik Tok. Internet viene utilizzato prevalentemente per chattare e stare anche solo un giorno senza potervi accedere li fa sentire “molto” o “abbastanza” arrabbiati. Il 3% ha subito phishing, il 13% dichiara di essersene accorto per tempo: tra le vittime, 2 su 3 non hanno denunciato per vergogna, paura dei genitori o paura di essere presi in giro.
  • Per il 17% dei minori Internet è l’unica fonte di informazione.
  • Un capitolo del rapporto è dedicato a Onlyfans, il cui accesso è vietato ai minori di 18 anni. Non sembra però essere un paletto particolarmente vincolante: il 3% degli intervistati ammette di avere un account personale e l’1% ha condiviso online materiali.