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Sensori IoT: a cosa servono e come funzionano

Il ruolo dei sensori nell’IoT

Un’introduzione

L’Internet of Things consiste nell’interconnessione tra sensori (IoT), localizzati su oggetti specifici, i quali permettono di comunicare ed elaborare informazioni, tramite la rete.

La nascita dell’IoT è avvenuta nel 1999, anche se i primi concetti al riguardo sono stati introdotti già nel 1982 come risultato di una ricerca universitaria americana.

Dei ricercatori della Carnegie Mellon University hanno localizzato dei sensori e la connessione internet su un distributore di bibite per monitorare lo stato di funzionamento.

Da quell’avvenimento è stato scritto un articolo di approfondimento su una rivista scientifica, riguardo la possibilità di integrare in rete una vasta gamma di oggetti che appartiene a svariati campi di applicazione.

 

Focus su Bebop

I suoi sensori

All’interno del settore logistica e fleet management, su cui Bebop è attualmente specializzato, i suoi clienti possono beneficiare di una vasta gamma di sensori integrati alla piattaforma. Di seguito alcuni esempi:

 

Sensore per il livello del carburante

Degno di nota il sensore che, dopo essere stato montato su un mezzo, ne registra il livello del carburante in modo costante e puntuale. Tale sensore è collegato a uno StarLink, un dispositivo per la tracciatura GPS modulabile, ossia in grado di essere esteso per raccogliere anche informazioni provenienti da altri componenti ad esso connesso. Tra questi ultimi si possono individuare sensori per il rilevamento di accensione di parti meccaniche di un veicolo.

Se, ad esempio, il cliente vuole monitorare un camion e i suoi consumi (con la possibilità di ricevere allarmi se avvengono furti di carburante) viene installato un sensore per il livello del carburante direttamente nel serbatoio. A questo punto, lo StarLink ad esso collegato, si occuperà di includere il dato registrato sul carburante in ogni messaggio da inviare alla piattaforma Bebop.

 

Sensori di attivazione

Questi sensori si occupano di monitorare l’attività di componenti meccaniche installate sui veicoli. Prendiamo come esempio un veicolo per la nettezza urbana.

In questo caso, sul mezzo vengono installati dei sensori per determinare se le spazzole o la pompa dell’acqua stanno lavorando. Come per i precedenti sensori, quelli di attivazione sono collegati a uno StarLink che registra i dati di accensione e spegnimento e li invia a Bebop.

 

Tag RFID

L’RFID non è un sensore vero e proprio, ma una tecnologia IoT di riconoscimento fondamentale per la tracciabilità e la rintracciabilità di asset. La finalità è quella di agevolare gli inventari e tracciare gli spostamenti della merce, così come i sistemi di archiviazione della stessa.

Attualmente, nel caso di Bebop, il tag RFID applicato sopra a un equipaggiamento aziendale, interagisce con alcuni veicoli predisposti, grazie agli StarLink installati su di essi. In questo modo, lo StarLink includerà le informazioni dell’RFID nel suo messaggio da inviare alla piattaforma.

 

I benefici dei sensori IoT

Altri sensori

I sensori IoT hanno il compito di raccogliere, elaborare e trasferire dati per migliorare i processi di business, ottimizzare servizi, eccetera.

Oggi esiste una gamma di sensori molto vasta e adatta alle necessità specifiche di ogni realtà che sceglie di avvicinarsi alle tecnologie IoT per integrarle nei propri processi aziendali. Noi di PcCube abbiamo a disposizione una vasta gamma di sensori ad hoc che permettono a Bebop, la piattaforma di fleet & asset management, di garantire e raggiungere i risultati auspicati.

Scopri di più su Bebop.