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Stalkerware: lo stalking digitale

Una ricerca portata avanti dall’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (European Institute for Gender Equality) ha portato alla luce un fatto grave legato all’utilizzo di internet e alla violenza sulle donne.

In Europa 7 donne su 10 sono state vittime almeno una volta di cyberstalking, dato che diventa ancora più preoccupante se ci concentriamo sull’età: una donna su dieci ha subito violenze informatiche già all’età di 15 anni.

Ma cosa si intende per cyberstalking e per violenza informatica?

Entrambi i termini hanno un significato estremamente grave ed entrambi vanno fatti rientrare all’interno del concetto generico di violenza: nel sondaggio legato alle donne sotto i 15 anni è infatti emerso che una donna su dieci al di sotto di questa fascia d’età è stata vittima di violenza sessuale o fisica da parte di un partner intimo.

Non si tratta di episodi fraintendibili: esistono vere e proprie applicazioni, gli stalkerware, che permettono di spiare segretamente la vita privata di un’altra persona attraverso il suo dispositivo mobile.

Secondo la ricerca dell’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere, nel 2020 ben 6.459 utenti hanno subito l’utilizzo di una stalkerware. Tra i paesi in cui si è registrato maggiormente il fenomeno troviamo Germania, Italia, Francia e Spagna. In Italia ben 1.144 casi, che ci vede al secondo posto di questa classifica che comprende oltre 50.000 casi nel mondo.

Esistono fondamentalmente due modi per installare uno stalkerware: tramite pratiche di phishing, per cui inducendo la vittima a cliccare su un link malevolo, o avendo accesso direttamente al dispositivo. È possibile quindi prevenire questo genere di attacchi proteggendo il proprio telefono, con l’utilizzo di metodi di sicurezza con PIN complessi o il riconoscimento delle impronte digitali, e installando antivirus che bloccano i tentativi di phishing.

Misure di prevenzione che, purtroppo, sembrano essere necessarie: il 75% delle donne che hanno scoperto di avere uno stalkerware all’interno del proprio smartphone hanno subito almeno un tentativo di violenza.