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Fusione nucleare: abbiamo capito come produrre energia?

Se siete appassionati di fisica il titolo di questo articolo potrebbe avervi fatto storcere il naso, chiunque abbia anche semplici lontani ricordi di lezioni di fisica alle scuole superiori dovrebbe avere memoria di una frase che più o meno dice “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.

La frase appena enunciata prende il nome di legge della conservazione della massa ed è un assioma del fisico francese Antoine-Laurente de Lavoisier. Senza entrare troppo nello specifico, leggerla senza ricordarci molto della fisica ci lascia comunque intendere che i processi che regolano il nostro universo sono processi di trasformazione, non di creazione: la natura prende ciò che già ha e la trasforma in qualcos’altro.

Continuiamo il nostro ripasso di fisica e passiamo a quello che da molti è il postulato più importante (e inconfutabile) della conoscenza umana: il secondo principio della termodinamica. Una delle conseguenze del secondo principio della termodinamica riguarda la macchina a moto perpetuo, sorta di pietra filosofale per ingegneri e fisici: una macchina capace di convertire con continuità energia termica completamente in altre forme di energia non può essere costruita. Quel “completamente” allude alla dissipazione energetica dei processi: banalmente, ogniqualvolta avviamo un processo di trasformazione dobbiamo sprecare dell’energia, per questo motivo il moto perpetuo non può esistere, perché ci sarà sempre bisogno di energia che compensi quella dissipata.

Ciò che abbiamo riassunto sinora rappresenta una delle, se non La, più solide fondamenta della fisica moderna e della conoscenza umana. Per decadi e decadi grandi fisici hanno provato a confutare questo principio, ma i paradossi erano sempre dietro l’angolo a rovinare le feste delle più grandi menti del mondo. Costruire una macchina a moto perpetuo significherebbe avere energia infinita, e vi lasciamo immaginare che cosa ciò comporterebbe sulla nostra intera esistenza.

Proprio in questi giorni però, alcune indiscrezioni trapelate dal Lawrence Livermore National Laboratory in California hanno fatto circolare una notizia ai limiti dell’incredibile: 2.5 megajoule di energia sono stati prodotti a fronte di 2.1 megajoule di energia consumati.

Ebbene sì, la lunga premessa di questo articolo, nonché della storia della fisica per come la conosciamo, sembra essere stata smentita. In campo fisico le sperimentazioni e l’analisi dei dati vanno verificate più volte con la massima precisione, per cui aspettiamo a cantar vittoria, tuttavia il laboratorio ha confermato che in questi giorni è avvenuto un esperimento di successo e sta lasciando tutti in trepida attesa di nuove informazioni.

Anche qualora i risultati venissero confermati, siamo ancora molto distanti da una possibile applicazione nella vita reale, ma i processi di fusione potrebbero diventare la base del nostro stesso sostentamento: ci troviamo in un periodo storico in cui per l’umanità è fondamentale risolvere il problema delle fonti di energia e del loro modo di impattare sul Pianeta. La fusione è un processo a bassissimo impatto ambientale che potrebbe rappresentare la base di moltissimi settori, soprattutto se davvero un giorno saremo in grado di produrre, nel senso stretto del termine, energia.

Anche se sembra una notizia piccola e interessante solo per appassionati, potrebbe trattarsi di una delle più grandi scoperte della storia.